Questa settimana, nella serata del 2 dicembre, se ne è andato il regista, sceneggiatore e critico cinematografico Franco Giraldi.
L’Associazione Casa del Cinema di Trieste lo ricorda con affetto.
Nato a Comeno nel 1931 in provincia di Gorizia (oggi Komen, in Slovenia), Giraldi iniziò la carriera nel filone del western all’italiana come aiuto regista di Sergio Leone nel film “Per un pugno di dollari” (1964) e con il film d’esordio “7 pistole per i MacGregor”, per poi passare alla commedia di costume con “La bambolona” (1968) e “Cuori solitari” (1970).
Critico cinematografico, assieme a Tullio Kezich e Callisto Cosulich fondò il Circolo del Cinema di Trieste; la critica per lui fu una rampa di lancio per il mestiere di regista. Lavorò con grandi attori come Tognazzi, Antonutti, Vitti e può entrare di diritto nel ristretto gruppo dei più apprezzati autori italiani dagli anni Settanta ai Novanta, anche grazie ai film per la televisione “Il lungo viaggio” (1975) da Dostoevskij e “La Giacca verde” (1979) da Soldati.
Fondamentale resta il suo contributo al cinema del Friuli Venezia Giulia con opere come “La rosa rossa” (1973), dal romanzo omonimo di
Quarantotti Gambini, “Un anno di scuola” (1977) da un racconto di Giani Stuparich, e “La Frontiera” (1997).