Nel centenario della Prima Guerra Mondiale, lo schermo del Teatrino Franco e Franca Basaglia e del Foyer Cecchelin diventa scenario di Visioni di storia. 100 anni di cinema sulla Grande Guerra un percorso culturale che incrocia le forme dello spettacolo alle riflessioni storiche.
Il programma procede attraverso cent’anni di storia del cinema, mettendo in luce l’evoluzione delle modalità di rappresentazione; un titolo per ogni decennio, a rimarcare l’impatto della Grande Guerra nell’immaginario di un intero secolo, in un programma di dodici serate che saranno presentate da storici e critici cinematografici, per ripercorrere i luoghi e i temi del conflitto.
L’iniziativa nel periodo 6 agosto – 8 settembre con inizio delle proiezioni alle ore 21 e ingresso libero, è promossa dalla Provincia di Trieste e curata dall’Associazione Casa del Cinema con la con la consulenza del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo triestino, e fa parte del progetto Metamorfosi di una città di confine. Trieste 1914. Film, mostre, itinerari, carte d’archivio.
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Si parte mercoledì 6 agosto, alle ore 21, con due mediometraggi dell’epoca del muto: il celebre film di Charlie Chaplin Charlot Soldato (1918), parabola antimilitarista in omaggio alla figura di Charlot nel centenario della prima apparizione sullo schermo; e il raro Maudite soit la guerre (1914) del belga Alfred Machin, realizzato pochi mesi prima dell’attentato di Sarajevo.
Visioni di Storia prosegue lunedì 11 agosto ancora cinema muto con il kolossal Ali (1927) di William Wellmann, primo film premiato con l’Oscar;
mercoledì 13 agosto è la volta del classico All’ovest niente di nuovo (1930) di Lewis di Milestone, tratto dal romanzo di Erich Maria Remarque “Niente di nuovo sul fronte occidentale”;
lunedì 18 agosto si prosegue con il film biografico Il sergente York (1941) del maestro Howard Hawks, con protagonista Gary Cooper.
Mercoledì 20 agosto sarà proiettato Addio alle armi (1957) di Charles Vidor, seconda versione del romanzo omonimo di Ernest Hemingway, girato e realizzato in larga parte in Friuli.
Lunedì 25 agosto spazio alla riflessione sull’etica militare con l’apologo brechtiano Per il re e per la patria (1964) di Joseph Losey;
mercoledì 27 agosto il percorso continua con Uomini contro (1971) di Francesco Rosi, liberamente tratto dal testo autobiografico di Emilio Lussu “Un anno sull’altopiano”.
La prospettiva si sposta verso gli scenari balcanici lunedì 1 settembre con Gli anni spezzati (1981) dell’australiano Petre Weir;
mercoledì 3 settembre Capitan Conan (1996) del francese Bertrand Tavernier, ispirato al romanzo autobiografico di Roger Vercel.
Il ciclo si conclude lunedì 8 settembre con il melodramma postmoderno Una lunga domenica di passioni (2004) di Jean-Pierre Jeunet.
Un omaggio sarà dedicato al cinema di Franco Giraldi, narratore eccellente di storie delle nostre terre, con due eventi speciali: la proiezione dei film La frontiera (1996), alla presenza di Omero Antonutti, al Teatrino di San Giovanni venerdì 22 agosto alle ore 21; e Un anno di scuola (1977), che sarà presentato al Teatro Miela mercoledì 11 settembre alle ore 20, in collaborazione con il Festival “I Mille Occhi”, La Cineteca del Friuli e la RAI – Sede Regionale FVG.
Visioni di storia. 100 anni di cinema sulla Grande Guerra è una rassegna che fa parte del progetto Metamorfosi di una città di confine, Trieste 1914. Film, mostre, itinerari, carte d’archivio promosso e sostenuto dalla Provincia di Trieste che si avvale del contributo della Fondazione CRTrieste, e della collaborazione dell’ Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Muggia e San Dorligo della Valle-Dolina, della Casa del Cinema di Trieste, del FAI del Friuli Venezia Giulia, dell’Archivio Josef Pangerc e dell’associazione Wunderkammer.