Il Piccolo Festival dell’Animazione, giunto quest’anno alla 6° edizione con un calendario che coinvolge i quattro capoluoghi del Friuli Venezia Giulia, prosegue il suo tour regionale e sbarca a Trieste mercoledì 18 dicembre alle ore 20.30 al Teatro Miela. Il programma della serata, che sarà presentato dalla direttrice del PFA Paola Bristot assieme a Igor Prassel, direttore di Animateka Film Festival di Lubiana, propone una selezione internazionale di cortometraggi d’autore, a cui farà seguito la proiezione del pluripremiato lungometraggio Tito on Ice di Max Andersson e Helena Ahonen. A Trieste, il PFA è organizzato in collaborazione con l’associazione Casa del Cinema e coinvolge nella produzione Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival, Bonawentura, La Cappella Underground, Maremetraggio; inoltre, Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa Centro orientale, che ospiterà allo Studio Tommaseo un secondo appuntamento con il PFA sabato 28 dicembre alle ore 18.30.

Le tappe del PFA tracciano un percorso capace di offrire un panorama delle contemporanee produzioni di cortometraggi d’animazione: vedere questi film, di solito è possibile solo nei grandi circuiti dei Festival Internazionali che si stanno diramando in tutti i Paesi europei, visto il crescente interesse di questo particolare linguaggio cinematografico, da parte non solo di un pubblico di appassionati. Si tratta di animazioni d’autore, che privilegiano una sensibilità estremamente personale e stilistica molto precisa. Per questo sono tutte spiccatamente originali, molto diverse da quelle che passano nei canali della grande industria del cinema.

A Trieste, in una serata che si preannuncia di grande impatto, si potranno vedere: Fibonacci Bread (Croazia, 2012), realizzato con la tecnica grafico-pittorica inconfondibile di Danijel Žeželj, graphic novelist, illustratore e animatore nato a Zagabria, fondatore dello studio Petikat; It’s Such a Beautiful Day (USA, 2011/2012) del regista e animatore texano Don Hertzfeldt, ultimo episodio di una trilogia che ha per soggetto e protagonista un personaggio di nome Bill, intrisa di black humor, surrealismo e tragicommedia, celebrata nei festival di tutto il mondo; My Name Is Boffer Bings (Ungheria, 2012) di László Csáki, attivo alla Moholy-Nagy University of Art and Design di Budapest, thriller metropolitano basato su un racconto breve di Ambroise Bierce, prodotto con la tecnica del disegno con gesso; Sneh (Snow, Slovacchia/Francia, 2013) di Ivana Šebestová, esplorazione di temi al femminile, con una protagonista che, nel suo disperato bisogno d’amore, se ne inventa uno immaginario, attraverso paesaggi, luoghi, invenzioni esotiche intrise del fascino dell’Estremo Oriente; Rocks in my Pockets Linda (USA, 2013) di Signe Baumane, autrice lettone, diplomata in filosofia a Mosca e poi trasferitasi a Brooklyn, anteprima di un lungometraggio che parte dall’idea tecnica di creare una scenografia di cartapesta su cui poi inserire i disegni animati in 2D. La giuria popolare sarà chiamata a votare i lavori presentati. A seguire, sarà proiettato il film lungometraggio Tito on Ice (Svezia/Germania, 2012), realizzato dall’autore di fumetti svedese Max Andersson, residente in Germania, e della sua compagna Helena Ahonen: un film nato da un viaggio, intrapreso da Andersson con lo sceneggiatore Lars Sjunesson negli anni 2000, “nei paesi dell’ex-Yugo, avendo come compagno di viaggio, il manichino del corpo putrescente dell’ultimo presidente yugoslavo Josip Broz Tito”, come segnala il celebre fumettista serbo Aleksandar Zograf in una nota al film scritta per il PFA. “Loro meta erano questi posti che, per la maggior parte, stavano ancora cercando di riprendersi dagli eventi drammatici accaduti pochi anni prima. Max e Helena hanno filmato alcuni dei luoghi importanti per la cultura underground balcanica, cercando di catturare lo humor nero delle persone incontrate”. Un film che combina animazione e documentario, fatti reali e fiction, con umorismo assurdo e arte indipendente dell’Europa del Sud, vista da occhi e menti non così diverse, dell’Europa del Nord, sul tappeto sonoro di musica new wave yugoslava degli anni ‘80 e composizioni più recenti di band della stessa area.

Il Piccolo Festival dell’Animazione, in calendario dal 16 al 30 dicembre, si espande quest’anno sull’intera rete regionale, con tappe a Pordenone (Cinemazero), Udine (Visionario), Trieste (Teatro Miela e Studio Tommaseo) e Gorizia (Kinemax), e un programma di oltre 50 film provenienti soprattutto dall’Europa centro orientale, con una diversa programmazione distribuita nei 4 capoluoghi del Friuli Venezia Giulia, grazie alla partnership di Animateka Film Festival di Lubiana.

Il prossimo appuntamento è previsto allo Studio Tommaseo il 28 dicembre: sarà possibile vedere film realizzati da chi svolge anche un’attivita’ artistica o di illustratore, come Stefano Ricci, Marko Tadić o Simone Massi, giustamente chiamato a realizzare la sigla della Biennale Cinema di Venezia, e il film pilota di Massimo Colella e Giacomo Nanni, The true story of Mr. Like.
Udine chiude il tour il 30 dicembre con le ultime opere di Gianluigi Toccafondo e Roberto Catani e le proiezioni di film provenienti soprattutto dall’area austriaca e tedesca, ma con l’interessante incursione polacca di Wojciech Wojtkowski e del curioso Astigmatismo di Nicolai Troshinsky.

Per informazioni:
cinemazero.ufficiostampa@gmail.com
cec@cecudine.org
info@lacappellaunderground.org
info@triestecontemporanea.it
info@mediateca.go.it
PFA – http://www.facebook.com/PiccoloFestivalAnimazione

PICCOLO FESTIVAL DELL’ANIMAZIONE
Rassegna Internazionale di cortometraggi d’autore | Gorizia-Pordenone-Trieste-Udine
16>30 dicembre

16 dicembre, ore 9.30/11.30: AnimaKIDS – Gorizia, Kinemax, Piazza Vittoria, 41.

17 dicembre, Pordenone, Cinemazero, piazza Maestri del Lavoro, 3
ore 11.00: AnimaKIDS – ore 20.45: PFA

18 dicembre, Udine, Visionario, via Asquini, 33
ore 10.00: AnimaKIDS (è obbligatoria la prenotazione scrivendo a giulia@cecudine.org o chiamando lo 0432.299545)

18 dicembre, Trieste, Teatro Miela, Piazza Duca degli Abruzzi, 3
ore 20.30: PFA e Tito on Ice

28 dicembre, Trieste, Studio Tommaseo, via del Monte 2/1.
ore 18.00: PFA

30 dicembre, , Udine, Visionario, via Asquini, 33
ore 20.30: PFA e Tito on Ice
Direzione artistica:
Paola Bristot

Partner:
Animateka Film Festival di Lubiana

Produzione:
Udine: Centro Espressioni Cinematografiche e Visionario Centro Arti Visive.
Pordenone: Cinemazero, VivaComix.
Trieste: Casa del Cinema (con Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival, Bonawentura, La Cappella Underground, Maremetraggio) e Trieste Contemporanea. Dialoghi con l’arte dell’Europa Centro orientale,;
Gorizia: Hiša filma – Palazzo del Cinema (Kinoatelje Mediateca.Gorizia – GoNGlab, Transmedia, DAMS Cinema, Premio Sergio Amidei).

Con il contributo:
Comune di Udine, Provincia di Pordenone

In collaborazione con:
Istituto d’Arte ‘Enrico Galvani’, Cordenons (Pn), La Cineteca del Friuli, DobiaLab, PnBox, OTTOmani Laboratori, Etrarte, Koboshop.

PROGRAMMAZIONE PFA – TRIESTE
Teatro Miela – mercoledì 18 dicembre ore 20.30

Fibonacci Bread
(tr.int. Fibonaccijev kruh)
Danijel Žeželj (Petikat / Zagreb film)
Croazia, 2012, 35mm, 7:40

Realizzato con la tecnica grafico-pittorica inconfondibile di Danijel Žeželj, il film racconta una storia dal soggetto semplice: un panettiere parte con il suo carretto e vende focacce nella zona suburbana di una metropoli; si ferma, apre un libro dove è disegnato il guscio di una chiocciola, come rappresentazione del teorema di Fibonacci. La forma è quella della focaccia si sovrappongono in un turbinio di pensieri. Danijel Žeželj, graphic novelist, illustratore e animatore è nato a Zagabria ed è il fondatore dello studio Petikat. Vive e lavora a Brooklyn.

It’s Such a Beautiful Day

Don Hertzfeldt (Bitter Films)
USA, 2011/12, Bluray, 23:00

Il film è l’episodio parte di una trilogia con Everything Will Be OK, I Am So Proud of You (2008/09) che hanno per protagonista lo stesso personaggio di nome Bill. Nel film Bill racconta in prima persona una sua giornata dove le immagini che vediamo sono le proiezioni dei suoi pensieri, delle sue azioni, dei gesti quotidiani di una persona con disturbi cognitivi. E questa particolarità è resa magistralmente attraverso il disegno, le immagini fotografiche. La struttura narrativa e filmica gli hanno valso premi prestigiosi. È proiettato per la prima volta in Italia. Il regista e animatore Don Hertzfeldt, è nato nel 1976, vive ad Austin in Texas, in una recensione apparsa in The Guardian, è segnalato come una dei più affascinanti e originali registi americani contemporanei.

My Name Is Boffer Bings
László Csáki (Hipocaloric Group/Umbrella)
Ungheria, 2012, 35mm, 19:50

László Csáki è nato nel 1977 a Mosonmagyaróvár in Ungheria e lavora al MOME, la Moholy-Nagy University of Art and Design di Budapest. Il film è realizzato con la tecnica particolare del disegno con gesso e racconta
una storia molto articolata, basata sul racconto breve di Ambroise Bierce. Un thriller metropolitano, con personaggi fortemente caratterizzati che il disegno a gesso stilizza anche nei minimi particolari.

Sneh (tr.int. Snow)
Ivana Šebestová
(Feel Me Film / Les trois ours)
Slovacchia/Francia, 2013, HD, 18:20

I temi esplorati da Ivana Šebestová, sono molto legati ad un mondo femminile, come in questo film, dove la protagonista, in un disperato bisogno d’amore, se ne inventa uno immaginario che alla fine si risolve in un vero e proprio romanzo epistolare. Le immagini sono molto raffinate e la regista e animatrice, esperta di cell animation, ricrea paesaggi, luoghi, invenzioni esotiche di un presunto fidanzato perduto nell’Estremo Oriente. Per la
realizzazione di questo film Ivana Šebestová si è avvalsa di un team di animatori, e di produttori, sceneggiatori, tra cui, Ivana Laucˇíková, Michal Struss, Katarína Molákova, personalità artistiche di tutto rispetto.

Rocks in my Pockets Linda
Signe Baumane
USA, 2013, HD, 3:03

Signe Baumane, autrice lettone, si è diplomata in Filosofia presso la Moscow State University, ha realizzato 3 cortometraggi prima di trasferirsi, nel 1995, a Brooklyn, (New York), dove vive. Ha poi realizzato più di 12 cortometraggi che hanno ottenuto numerosi premi. Per questo suo primo lungometraggio parte dall’idea tecnica di creare una scenografia di cartapesta su cui poi inserire i disegni animati in 2D. Rocks in my Pockets sviluppa in diversi episodi la storia dello stato di depressione della protagonista e della sua famiglia con uno stile ironico, a volte anche sarcastico.

Tito on Ice
Max Andersson, Helena Ahonen
Svezia, Germania, 2012, col., 76′, versione originale s/t italiano

Per promuovere il loro libro “Bosnian Flat Dog”, il creatore di fumetti svedese Max Andersson e Lars Sjunnesson vanno in tour nei paesi dell’ex-Yugoslavia con un mummificato Maresciallo Tito nel refrigeratore.
Mixando animazione stop-motion e scene documentarie, il film si trasforma in una gita sulle montagne russe attraverso un universo parallelo dove tutti i confini si sono disintegrati, con toni allo stesso tempo tragici, poetici e da morire dal ridere.
«Oggigiorno gli artisti e specialmente i creatori di fumetti, non sono più così indissolubilmente legati al loro paese di provenienza. Possono vivere in una nazione e pubblicare in un’altra; questo è ordinaria amministrazione. Ma non è sempre stato così. Per esempio: io vivo in Serbia ed ho iniziato a pubblicare negli USA le mie storie nei primi anni ‘90, in era pre internet. A quell’epoca era una cosa eccezionale, visto
anche quello che stava succedendo nella mia (vecchia) patria, la Yugoslavia, che si stava disgregando tragicamente… Il mio editore americano, la Fantagraphics
Books, pubblicava allora solo un altro autore di fumetti europeo che era Max Andersson.
Le sue erano fantasie angosciose dal mondo moderno, probabilmente non meno inquietanti delle mie ‘cronache’ dalla realtà quotidiana dei Balcani. Eppure noi due, insieme al nostro editore americano, provavamo ad evadere da una realtà per entrare in un’altra, e a diminuire le distanze che ancora dividono le diverse culture. Dalle nostre Nazioni ancora guardiamo agli altri come entità distanti, ma forse viviamo tutti in un manicomio di tipo leggermente diverso. In seguito negli anni 2000 Andersson ha intrapreso un viaggio, insieme a Lars Sjunesson (n.d.r. sceneggiatore di fumetti svedese), nei paesi dell’ex-Yugo, avendo come compagno di viaggio, il manichino del corpo putrescente dell’ultimo presidente yugoslavo Josip Broz Tito. Loro meta erano questi posti che, per la maggior parte, stavano ancora cercando di riprendersi dagli eventi drammatici accaduti pochi anni prima. Max e Helena hanno filmato alcuni dei luoghi importanti per la cultura underground balcanica, cercando di catturare
lo humor nero delle persone incontrate. Tito On Ice è nato così, una combinazione di documentario e animazione, fatti reali e fiction. Umorismo assurdo e arte indipendente dell’Europa del Sud, vista da occhi e menti non così diverse, dell’Europa del Nord.
La colonna sonora di questo film si avvale di musica new wave yugoslava degli anni ‘80 e anche di musica più recente di gruppi della stessa area. Il risultato finale è un miscuglio urlante di molte idee e stili diversi un poco buffe, un poco dark.»
Aleksandar Zograf

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