Nel 2007 la Provincia di Trieste conferma la volontà di mantenere il già programmato intervento di ristrutturazione dell’immobile, apportando le necessarie modifiche per la nuova destinazione d’uso, la realizzazione di una “Casa del Cinema” nell’ambito della più ampia linea programmatica di costituzione del “Distretto culturale”. L’idea è concentrare in un unico spazio le attività svolte dalle associazioni culturali cinematografiche del territorio che organizzano festival ed eventi, creare un centro di ricerca, documentazione e diffusione della cultura cinematografica, audiovisiva e multimediale, destinato a operare come sede istituzionale permanente per l’organizzazione dei servizi e delle attività del settore. Produzione, formazione, organizzazione di eventi culturali e servizi al cittadino rappresentano i cardini su cui opera la Casa, per la sistematizzazione di un settore che ha ormai superato i propri confini in direzione della multimedialità e della ridistribuzione delle competenze nelle forme del network, per una più ampia diffusione delle informazioni e del sapere.

A settant’anni dalla sua realizzazione, l’edificio, che ha vissuto nei decenni alcune parziali trasformazioni, si avvia pertanto ad una nuova vita ponendosi oggi, come in passato, quale perno di raccordo e quinta scenografica che contribuisce al completamento e alla valorizzazione di uno spazio eterogeneo, ma di grande valenza urbana.

L’iter progettuale

Il progetto, redatto dallo Studio Archidomus di Trieste, viene sottoposto nel gennaio 2009 ad apposita Conferenza di Servizi volta all’acquisizione da parte degli Enti preposti di pareri, autorizzazioni, nulla osta e assensi, comunque denominati, ed all’accertamento di conformità urbanistica. In tal sede viene richiesta una variante al progetto con particolare riferimento alla previsione della cosiddetta “vela tecnologica” che avrebbe occupato uno spazio di pertinenza demaniale incidendo sulla bretella ritenuta asse viario strategico sia per i flussi veicolari provenienti da Piazza della Libertà, già oggetto di intese tra l’Autorità Portuale ed il Comune di Trieste, che per lo sviluppo del Porto Franco Vecchio stesso. A conclusione di numerosi incontri tra i principali interlocutori – il Comune di Trieste in primis,la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, l’Autorità portuale e la Regione – viene raggiunto il comune accordo rispetto ad una variante al progetto che contemperi le varie richieste emerse e nel contempo sia in grado di soddisfare le esigenze di tipo impiantistico e di sicurezza antincendio. Il procedimento di Conferenza di Servizi viene dichiarato positivamente concluso nel maggio 2010.

A seguito di una serie di incontri svoltisi nell’ottobre 2010 con i rappresentanti dell’Associazione “Casa del Cinema”, partner della Provincia di Trieste nella realizzazione del progetto culturale “Casa del Cinema” – giusta deliberazione giuntale n. 163 dd. 26.08.2010 – vengono individuate alcune modifiche alla variante al progetto definitivo approvata fino alla perfetta condivisione di tutte le scelte progettuali, anche ai fini della destinazione degli spazi interni.

Fasi e contenuti del progetto

Ottenuti gli ultimi pareri viene avviata la progettazione esecutiva. Il progetto esecutivo strutture ottiene nel gennaio 2012 il parere favorevole da parte dell’Organismo tecnico di cui alla L.R. 16/2009. La progettazione esecutiva può così proseguire ed avviarsi alla conclusione, avvenuta nel corso del corrente mese di luglio.

L’intervento in questione nel suo complesso prevede, in estrema sintesi:

– il mantenimento dell’attuale sala teatrale e la revisione di alcuni ambienti di servizio connessi;

– la riconferma degli elementi di distribuzione orizzontali e verticali e degli spazi comuni principali esistenti;

– la creazione di nuovi spazi destinati ad attività espositive, conferenziali e ricreative legate al settore cinematografico;

– la ristrutturazione degli spazi destinati agli uffici al primo, secondo e terzo piano del fabbricato;

– la ridistribuzione interna degli spazi all’ultimo piano ed il recupero dei lastrici solari per la realizzazione di un bar atto ad ospitare manifestazioni e/o esposizioni temporanee;

– il restauro del vano scale e l’adeguamento normativo in materia di superamento delle barriere architettoniche dell’impianto di risalita;

– il ripristino delle finiture dei prospetti esterni con l’eliminazione delle trasformazioni formali e delle superfetazioni dovute ad interventi successivi realizzati nel tempo;

– l’adeguamento impiantistico e della sicurezza dell’intero edificio;

– l’inserimento lungo il fronte posteriore di due scale antincendio esterne;

– la collocazione delle centrali termica ed elettrica, attualmente posizionate nella corte, all’interno dell’edificio, al pianoterra, in aderenza all’attuale locale di condizionamento;

– la sostituzione dei serramenti esterni lignei con elementi nuovi in larice tinto che ne ripropongono la tipologia, il materiale e la tonalità della tinteggiatura.

L’intervento di per sé delicato in quanto eseguito su immobile sottoposto a vincolo ex art. 10, c. 1, D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, è reso ulteriormente complesso dal fatto che dovrà svolgersi con l’attuale sala teatrale in funzione così come in presenza di altre attività connesse al costituendo “Distretto culturale” con un’occupazione di spazi pari ad un piano dell’immobile medesimo.

A causa dell’aumento dei prezzi intervenuto dall’approvazione del progetto definitivo ed in relazione all’immutata disponibilità finanziaria per l’esecuzione dell’intervento pari ad Euro 4.000.000,00, è stato posto a base di gara parte del progetto esecutivo, tuttavia sviluppato, depositato ed approvato nella sua completezza. In sintesi, resteranno escluse le finiture interne del terzo e quarto piano. L’Amministrazione provinciale si riserva la facoltà di far realizzare nell’ambito dello stesso appalto tutte o parte delle opere non poste a base di gara e ciò nei limiti di legge e coerentemente agli ulteriori finanziamenti eventualmente reperiti nel corso dell’appalto.

L’importo stimato dei lavori, relativi all’intervento nel suo complesso, ammonta a circa Euro 3.000.000,00 compresi oneri per la sicurezza.

Lo stato dell’arte

Allo stato attuale risultano portate a compimento le procedure per l’appalto degli incarichi professionali di direzione lavori e di coordinamento per la sicurezza in esecuzione, mentre è in corso di conclusione la procedura per l’appalto dei lavori.

II tempo contrattuale stimato presunto per dare compiuti i lavori è di giorni 600 naturali successivi e continui a decorrere dalla data dell’ultimo verbale di consegna dei lavori.

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