L’Associazione Casa del Cinema di Trieste in collaborazione con l’IRCI, Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, presenta la mostra “Quattro passi nel cinema di Pier Antonio Quarantotti Gambini” – fotografie di scena, locandine, manifesti, lettere, sceneggiature e soggetti cinematografici – a cura di Franco Però e Piero Delbello che inaugura venerdì 28 luglio alle ore 19 e che chiuderà il 27 agosto. 

La mostra sarà aperta al pubblico dalle ore 19 alle ore 23, tutti i giorni, giovedì esclusi,  al Teatro Miela e poi nell’atrio della Casa del Cinema in piazza Duca degli Abruzzi 3.

L’attività espositiva della Associazione Casa del Cinema di Trieste non si fermerà questa estate. Il 28 luglio, al Teatro Miela, si aprirà la mostra “Quattro passi nel cinema di Pier Antonio Quarantotti Gambini”, curata da Franco Però e Piero Delbello e frutto della collaborazione tra Casa del Cinema e IRCI, l’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Tra il prezioso materiale dell’archivio personale dello scrittore, che ha trovato casa nell’Istituto di via Torino, vi sono anche le testimonianze dei rapporti che egli ebbe con il mondo del cinema: lettere di amici, di produttori, di agenti, documenti che raccontano la lunga strada percorsa da “L’onda dell’incrociatore” e “La calda vita” prima di arrivare alla realizzazione filmica; e poi i soggetti, la sceneggiatura, le foto sui set e – per “La calda vita” – i manifesti gelosamente custoditi del film che,  tra i due realizzati prima della sua scomparsa, Quarantotti Gambini sentiva il solo che non avesse tradito il romanzo. 

E ancora, vi sono poi altre testimonianze del rapporto di Quarantotti Gambini con il cinema:  i suoi pensieri, le lettere a Valerio Zurlini e quelle di Jacqueline Sassard – la compagna del regista – allo scrittore, e infine un’altra sorpresa, un soggetto cinematografico inedito: una sorta di favola ambientata in quella Russia che l’autore scopriva attraversandola nel 1960.

Il visitatore che attraverserà i frammenti di questo mondo potrà, se lo vorrà, farsi accompagnare dalle atmosfere dei due film: con delle cuffie audio, ascoltandone le scene.

Venerdì 28 luglio alle ore 19 verrà inaugurata la mostra che si protrarrà  fino al 27 agosto, con orario 19 – 23, tutti i giorni, giovedì esclusi. I giorni 2 e 22 agosto alle ore 21 saranno proiettati al Teatro Miela i film “Il risveglio dell’istinto” (diretto da Claude Autant-Lara da “L’onda dell’incrociatore” nel 1960), in collaborazione con l’Associazione Anno Uno ed il festival I Mille Occhi, e “La calda vita” (ispirato all’omonimo romanzo e diretto da Florestano Vancini nel 1963).

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