Approda al Teatro Miela, con tre appuntamenti a partire dal 16 febbraio, la retrospettiva cinematografica “Ozu Yasujiro – I sei capolavori restaurati”, organizzata a Trieste da Bonawentura con la Casa del Cinema e La Cappella Underground, e distribuita dalla Tucker Film con la Shochiku di Tokyo e con FICE – Federazione italiana dei cinema d’essai.

I sei titoli resi disponibili da Tucker Film appartengono al periodo d’oro della lunga carriera del maestro del cinema giapponese, dalla fine degli anni ’40 all’inizio degli anni ’60, e grazie all’accurato restauro permettono di ammirare la fotografia e il suono così come li aveva voluti lo stesso Ozu. I suoi film narrano con delicatezza, ironia e uno stile puro storie di vita familiare e rivelano una profonda comprensione delle cose umane e un’inimitabile capacità di rappresentarle con tratti essenziali e universali. Queste opere sono state fonte di ammirazione e di ispirazione per i più grandi registi del cinema contemporaneo, e oggetto di autentica venerazione da parte di Wim Wenders, che anni fa ha dichiarato: “La cosa più simile al Paradiso che abbia mai incontrato è il cinema di Ozu”.
I sei film, in versione originale sottotitolata, saranno presentati in ordine cronologico, nell’arco di tre serate. Martedì 16 febbraio alle ore 18.30 in programma “Tarda primavera” (Banshun, Giappone 1949, 110’, b/n), il film quintessenziale di Ozu: storia di un vecchio professore e sua figlia (lei non vuole sposarsi per non lasciar solo il padre, lui si sacrifica per spingerla al matrimonio), è una descrizione potente e insieme lieve dell’inevitabile mutevolezza delle cose umane; alle ore 21.00 “Viaggio a Tokyo” (Tôkyô monogatari, Giappone 1953, 136’, b/n), la cronaca venata di amarezza del viaggio di un’anziana coppia per far visita ai figli sposati nella metropoli; è ancora oggi il più famoso dei titoli di Ozu, celebrato con estese citazioni da Wim Wenders in “Tokyo-ga”, votato da oltre 350 registi di tutto il mondo come il più bel film dell’intera storia del cinema.

Martedì 23 febbraio alle ore 18.30 la serata si apre con “Fiori d’equinozio” (Higanbana, Giappone, 1958, 119’, col.), film che ironizza pacatamente sulla perdita dell’autorità paterna: un padre che si oppone al matrimonio della figlia viene battuto dalle forze coalizzate del mondo femminile; alle ore 21.00 “Buon giorno” (Ohayo, Giappone 1959, 94’, col.), remake alla lontana del capolavoro muto “Sono nato, ma…”, è una deliziosa commedia sullo sciopero del silenzio di due fratellini che vogliono che la famiglia compri un televisore; e insieme è una divertita riflessione sul linguaggio: di cosa parliamo quando parliamo?

Nel pomeriggio della stessa data, martedì 23 febbraio alle ore 17, nella sede della Mediateca La Cappella Underground in via Roma 19, il critico cinematografico Giorgio Placereani presenterà il volume da lui curato “Ozu Yasujiro – Autunno e primavera”, edito dalla stessa Tucker Film e pubblicato in occasione della rassegna: 158 pagine con saggi inediti, sezioni critiche, interviste, un piccolo dizionario sui temi e sugli interpreti e, a corredo, le splendide illustrazioni di Franco Matticchio e Guido Scarabottolo.

Martedì 1 marzo ultimo appuntamento della rassegna, con la proiezione alle ore 18.30 di “Tardo autunno” (Akibiyori, Giappone 1960, 130’, col.), film ironico e pieno di nostalgia agrodolce su tre vecchi amici: ex corteggiatori di una donna ora vedova, cercano di combinare il matrimonio della figlia di lei, col pensiero che pure la madre si possa risposare; alle ore 21.00 “Il gusto del saké” (Sanma no aji, Giappone 1962, 133’, col.), ultimo film di Ozu, un’elegia del tempo che scorre e della nostalgia del passato, imperniato ancora sul tema del matrimonio, ma con un accenno sul filo del ricordo agli ambienti studenteschi dei vecchi tempi.

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